Stats Tweet

Pereda, José María de.

Scrittore spagnolo. Di estrazione conservatrice e antiliberale, si dedicò inizialmente all'attività politica come deputato carlista alle Cortes (1871). Ben presto, tuttavia, abbandonò la vita pubblica per dedicarsi interamente alla letteratura. Le prime opere (Scene di montagna, 1864) rivelano una persistente influenza del Romanticismo, vivificata però da un vigoroso e sapido realismo, che rimase elemento costante dell'intera opera perediana. Dopo una serie di racconti e bozzetti (Tipi e paesaggi, 1871; Bozzetti a tempera, 1876; Tipos trashumantes, 1877), P. esordì anche nel romanzo con Il bue in libertà (1878), pungente satira del celibato e concepito come replica alla Physiologie du mariage di Balzac. Seguirono numerosi romanzi, dedicati alla satira della politica democratica (Don Gonzalo González de la Gonzalera, 1878), alla satira dell'ateismo (La botte dà il vino che ha, 1880), alla rappresentazione della vita madrilena (Pedro Sánchez, 1883; La Montálvez, 1888). La produzione narrativa migliore di P. resta, tuttavia, quella dedicata alla rappresentazione della regione natale di P., dove egli trascorse tutta la vita: Il sapore della terra natia (1882); Lenza (1885); La pentola (1889); Nubi d'estate (1891); Su per le cime (1895), descrizione della Montaña; Pachín González (1896) (Polanco, Santander 1833 - Santander 1906).